Premessa

Il Codice della Crisi introdotto, da ultimo, con le modifiche apportate dal d.l. 83/2022 non ha visto interventi incisivi sul sovraindebitamento, sia a causa della minor importanza assegnata alle procedure ‘minori’, sia perché, forse, la materia risulta poco istintiva persino per i magistrati dell’ufficio legislativo: è evidente, comunque, la scelta frettolosa del legislatore di limitarsi ad un innesto degli istituti della legge 3/2012, peraltro riformati con la legge 176/2020, nella nuova architettura codicistica, senza una particolare attenzione alle peculiarità proprie di tali strumenti regolatori, rivolti ad una particolare categoria di debitori.

Tuttavia, la confusione creata dal variegato approccio interpretativo emerso in questo anno e mezzo in sede giurisprudenziale necessita di una rapida risposta, anche organica, se si vuole evitare una ulteriore fonte di disgregazione sociale, perché l’ampio novero di soggetti a cui si rivolge la normativa – debitori che intendono accedere alla giurisdizione versando, spesso, le ultime risorse disponibili – ha bisogno di tutto tranne che dell’incertezza applicativa dei tribunali, acuita dall’intuibile tradizionalismo degli operatori del diritto, spesso non formati per comprendere una normativa che disciplina ampie deroghe a principi fondanti l’ordinamento, quali l’affidamento, la tutela del credito e la garanzia patrimoniale generica.

Un gruppo di operatori e studiosi della materia intendono proporre semplici regole che siano in grado di smussare le maggiori oscillazioni ermeneutiche a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi, che possono frustrare l’applicazione dell’intera normativa, con l’obiettivo di stimolare il legislatore dell’ennesimo Correttivo a recepire le osservazioni di chi vive quotidianamente queste incertezze e ha l’arduo compito di spiegarle ai sovraindebitati, magari proponendo impugnazioni al solo fine di recuperare la sacrosanta certezza del diritto.

Le Venti Proposte succintamente elaborate, vengono qui di seguito esposte in estrema sintesi e senza particolari argomentazioni dottrinarie a supporto, nella convinzione che esse appariranno di immediata percezione a coloro i quali, dall’entrata in vigore del Codice della Crisi, hanno avuto la sorte di vivere nella più assoluta incertezza interpretativa, secondo il noto brocardo ‘tribunale che vai, giurisprudenza che trovi’.

Ha partecipato alla redazione del documento l’Avv. Fabio Cesare (componente del Comitato Scientifico della Rete)

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